Investire nel settore tessile e dell’abbigliamento in Bulgaria – un caso di successo

Il settore tessile e dell’abbigliamento sono da sempre particolarmente interessanti in Bulgaria perché hanno una tradizione di molti decenni. Già durante il comunismo in Bulgaria infatti la produzione tessile e soprattutto dell‘abbgliamento rappresentava un‘importante quota di mercato, con importanti scuole di modelleria e sartoria, tuttora esistenti, che consentono di trovare personale preparato e qualificato ancora oggi. Questo ha fatto sì che anche dopo la caduta del regime molte imprese italiane si rivolgessero a questo territorio, per poter godere di costi paragonabili ai costi di produzione cinese (costo del prodotto arrivato a casa, s‘intende) e con un‘ottima qualità d’esecuzione.
Marchi come Dolce&Gabbana, Versace, Prada, MaxMara, Moschino, TwinSet e molti altri fanno produrre i loro capi in Bulgaria in conto lavorazione ormai da diversi anni, mentre altre aziende hanno direttamente investito in fabbriche proprie come Calzedonia, Miroglio nel tessile, e relativamente più di recente il Gruppo Peuterey.  

Nel 2012 il gruppo italiano Peuterey, leader intrernazionale nelle giacche in piuma d’oca, contatta Alias Group per essere accompagnata ed assistita nel progetto di internazionalizzazione che prevede l’acquisizione di un sito produttivo proprio in Bulgaria per poter meglio garantire alcune produzioni speciali per i propri clienti difficili da gestire presso i terzisti di cui si era sempre avvalsa per le realizzazione dei capi di propria creazione.
Dopo attente ricerche e valutazioni tecniche, viene individuata così una fabbrica nel nord della Bulgaria, e precisamente a Vratza, che operava da oltre 15 anni con elevata specializzazione nella produzione di giacconi in piuma d’oca, giacche nastrate e capi tecnici. Questo laboratorio aveva già lavorato in passato per marchi prestigiosi quali Prada e Dainese, e la stessa Peuterey ne era stata cliente. Quindi la conoscenza della qualità produttiva e dell’organizzazione operativa esistente hanno fatto sì che l’acquisizione avvenisse senza troppe difficoltà iniziali.

Dal 2012 ad oggi l‘azienda ha avuto diverse riorganizzazioni, aggiustamenti e riassetti. Ad esempio nel 2018 viene abbandonata una struttura in affito, preferendo investire in un capannone di proprietà. Successivamente sono stati acquisiti speciali macchinari aggiornati alla tecnologia più recente. La società si è poi dotata della certificazione ISO 9001 e dell’autorizzazione alla produzione di capi nastrati speciali (solo 3 in tutta la Bulgaria hanno tale certificazione).
Con il tempo ha accresciuto la propria specializzazione e capacità tecnica fino ad arrivare a produrre capi che difficilmente possono essere realizzabili in Cina o nei paesi a basso costo della manodopera per la specificità e la difficoltà dei passaggi tecnici richiesti. Questo fa della Bulgaria e della società Cymbidium quasi un UNICUM nei Balcani per la produzione di questa tipologia particolare di capi.

La difficoltà maggiore che da sempre ha riscontrato l’azienda resta la stagionalità dei capi prodotti, che hanno una copertura che di media non supera i 6/7 mesi della produzione annuale. Pertanto negli anni insieme all’azienda abbiamo cercato di trovare soluzioni per coprire i mesi di più scarsa operatività, inserendo capi estivi (giacche leggere, impermeabili, ecc.), nonché producendo per gli outlet del gruppo, in modo da riuscire via via a coprire quasi il 100% della produzione.

Oggi la fabbrica, oltre ai capi al marchio Peuterey, ha inserito nel suo portafoglio altri clienti quali Moncler, Colmar, Burberry’s, Paul&Shark, Armani, tutti brand leader nel loro settore, il che fa di Cymbidium a sua volta un leader tra i produttori di questo particolare tipo di abbigliamento. Questo, unito alla velocità di consegne della merce (rispetto a Cina, Armenia, India, ecc.) che dalla Bulgaria all’Italia in 24 h è a destinazione, consente ai brand citati una politica commerciale più dinamica, reattiva e quindi efficace e vincente.

La tendenza costante riscontrata negli ultimi anni è l’avvicinamento delle produzioni fatte fin qui in Paesi lontani che, seppur offrono ancora costi di proudzione inferiori rispetto all’Est Europa, di contro pagano lo scotto di avere lunghi tempi di spedizione, di richiedere spesso anticipi finanziari importanti e quantitativi enormi per giustificare il trasporto. La produzione in Bulgaria consente invece di poter produrre quasi a livello sartoriale, con la possibilità di consegnare anche solo 100 o 200 capi con un furgone in Italia ai clienti che hanno un‘emergenza particolare, cosa assolutamente impensabile dai Paesi d’oltreoceano.

Alias Group è sempre al vostro fianco.

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